The Gameological Society (link) ha intervistato il nostro Chino Moreno il giorno del suo 40° compleanno (si evince dall’intervista) al riguardo della relazione che ha con i videogiochi e la musica.
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What Are You Playing This Weekend?
Chino Moreno, musicista
Di Anthony John Agnello – 12 Luglio 2013
In “What Are You Playing This Weekend?”, discutiamo dei giochi con importanti figure nell’arena della cultura pop. Cominciamo sempre con la stessa domanda: A cosa stai giocando questo fine settimana?
Mario Kart
Quale Mario Kart?
Questa settimana, ho giocato con mia figlia. Lei adora Mario Kart. È un ottimo gioco familiare a cui possiamo giocare assieme. C’è anche qualcosa di nostalgico. Giochiamo la versione della GameCube, che è abbastanza vecchia. La musica e la grafica in questa versione, sono molto nostalgiche. Mi piace. È pazzesco che connetta così tante generazioni. Mio figlio ha 16 anni, giocherà anche lui con noi e mia figlia, che ne ha 8. Oggi ho compiuto quarant’anni. Mi piacciono i videogiochi, sono stati una delle mie cose preferite quando ero bambino, dal primo Nintendo, quando è uscito il primo Super Mario. È fantastico.
In un’intervista dopo l’uscita di White Pony, qualcuno ti ha chiesto che cosa fai nel tempo libero. La tua risposta immediata era stata giocare ai videogiochi. Poi, in un’intervista dopo l’uscita del tuo album più recente Koi No Yokan, hai detto che la musica è il tuo hobby. Questo è tutto quello che fai nel tempo libero, e non giochi più ai videogiochi. Che cosa è successo, insieme al diventare genitore?
Mi resi conto, anche allora, che la mia produzione musicale non era molta. Io non ho fatto più di tanto alla musica. Faccio un disco, e vado in tour per tre anni con il disco, ma non faccio nulla nel frattempo. C’è qualcosa di molto gratificante nella musica. È come creare qualcosa dal nulla. Trascorrendo un’ora con la drum-machine in mano, posso creare qualcosa che non è mai stato creato prima, e posso fare qualcosa a beneficio della mia vita e della mia carriera. Se trascorro un’ora davanti ad Halo, non c’è nulla che sta cambiano nella mia vita tranne a un’ora che non potrò riavere indietro. Questa è la dicotomia di dove solitamente voglio passare il tempo.
Sul tour bus, i videogiochi avevano grande importanza. Di solito ci giocavamo molto, come Tony Hawk. Quando è uscito il primo, stavamo facendo White Pony, e direi che abbiamo aggiunto un paio di mesi alla fase di registrazione per colpa di quel gioco. Stavamo in sala a giocare senza mai fermarci. Il nostro produttore, Terry Date, diceva qualcosa tipo: “Forza ragazzi, dobbiamo fare questa cosa per questa canzone” e noi rispondavamo: “Va bene, ancora un minuto”. Seriamente, il gioco governava il nostro tempo. Per quanto ce la spassavamo, ho compreso, specialmente sul bus, che invece di giocare ad un gioco, ci si può sedere di fronte ad Ableton, o Pro Tools. Ho cercato di ispirare mio figlo con le stesse cose. Il tempo che passa a diventare esperto con qualsiasi gioco, può diventare esperto con dei software di registrazione come Reason o Fruity Loops.Non voglio dire che sono completamente contrario ai giochi, ma ho capito che posso avere molto di più focalizzandomi sulla musica. Quindi col senno di poi, il mio sbocco musicale, che possono essere Palms, Crosses o Team Sleep, qualsiasi di questi progetti che faccio in maniera secondaria, se focalizzo il mio tempo su diessi, ci sono molte buone cose che possono accadere.
Come hanno fatto i Palms a unirsi? Come hai cominciato a lavorare con i ragazzi degli ISIS?
È da qualche anno che io e Aaron Harris, il batterista, siamo grandi amici. Abbiamo un rispetto musicale per le rispettive band, e abbiamo molte cose musicali in comune. A tutt’e due piace andare in bici, fare escursioni e correre… fare attività fuori da casa. Quando gli ISIS si sono sciolti, la band ha continuato a fare musica con tre dei ragazzi, e in quel momento, mi ha chiesto se ero interessato ad aggiungerci qualche parte vocale. Non è nel senso: “Non sono soddisfatto con i Deftones per cui inizio un nuovo progetto”. Non è per nulla così. È stato tipo: “È un mio amico, questi sono miei amici e ne siamo fuori a prescindere, quindi perchè non fare della musica?” E questo è quello che abbiamo fatto. È stata un’esperienza molto gratificante.
Quale sarebbe il videogioco Palms? Che aspetto avrebbe?
La musica è molto cinematografica. Ci sono molti scenari e panorami nella musica. A volte ha una sensazione di intergalattico. Direi qualche gioco come Star Fox… qualche tipo di gioco intergalattico dove viaggi tra vari pianeti in un differente spazio e tempo.
Quale disco non hai ancora avuto la possibilità di fare, e che tipo di musica vorresti fare prima di morire?
Non penso al riguardo come o bianco o nero. Non è tipo: “Questo è qualcosa fuori dai limiti, quindi devo farlo”. Attualmente mi sento abbastanza soddisfatto con quello che faccio con i Deftones. Sebbene siamo considerati una metal band di per sè, non c’è nessun tipo di influenza che potrebbe essere strana da portare nei Deftones, finchè è fatto lealmente, organicamente e non in modo forzato. Ci sono tonnellate di cose. Sono cresciuto con la musica rap. Mi piacciono molte cose hardcore rap. Ora, farò mai un disco hardcore rap? Probabilmente no. Ma un giorno mi piacerebbe avere qualche cosa da fare con qualcuno, che sia creare la musica per lui, produrla, o fare il ritmo, metterci qualcosa insieme. Sarebbe divertente.
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