Dallas Observer (link) per l’occasione del concerto di Dallas del 19 Ottobre 2013, ha intervistato il nostro Abe. Intervista simpatica e interessante, si svolge tra i racconti di 25 anni di onorata carriera, cambi di stile e Stewart Copeland.
Buona lettura!
I 25 anni trascorsi insieme alla band sembrano volati via in poco tempo?
Sicuramente non sembra che sia passato così tanto. Spero che continui così, ma la sto vivendo giorno per giorno. Ci sono stati molti alti e bassi, ma è parte delle montagne russe del rock and roll. Ci sono stati più momenti alti che bassi. Non posso lamentarmi.
Sei stato amico con Stephen e Chino fin dall’infanzia. Hai mai pensato di essere stanco di queste persone?
Certo, di sicuro. Naturalemente, tutto è stato basato sull’amicizia. Non posso pensare ad un modo migliore per farlo. Per noi, si è trasformato in un lavoro. Ho sempre detto: essere amici prima, e poi vedere cosa accade. Questo è il mio consiglio per le band future. Siamo stati molto fortunati in quel senso. Eravamo solo dei ragazzi che cercavano di tirare fuori cose ed ora siamo qui.
Era sorprendente quando la band è diventata popolare nel 2000 con il rilascio di White Pony?
Stavamo ancora cercando di capire come fare musica. Eravamo preoccupati nel suonare concerti al di fuori della nostra città. Pensi solo a rockeggiare con i tuoi amici.
Hai avuto la tua ex moglie che ha cantato sull’album. È la Yoko Ono della band?
[Nota di Deftones.it: nella canzone MX]
(Ride) No, non lo è. È divertente. Le è capitato di essere lì. Come ho detto, stavamo registrando a Seattle e lei era lì. Cercavamo una voce femminile su una canzone e lei era l’unica ragazza nei paraggi. Così, eccola lì.
L’album di debuto, Adrenaline, è stato registrato molto velocemente. Lavorate ancora così rapidamente?
Abbiamo registrato in ogni modo possibile. Con il primo disco, ogni cosa era nuova. Eravamo in giro da 5 o 6 anni. Abbiamo solamente firmato con un’etichetta major, lavorando con un vero produttore in un vero studio. È stato un periodo molto emozionante. Quattro persone giovani tutte preoccupate. Ma più avanti, abbiamo cominciato a prenderci i nostri tempi. Andavamo negli studi senza una singola canzone scritta. È stato molto costoso e un ridicolo spreco di tempo e denaro. È stato parte del nostro crescere e imparare. Non cerchiamo di forzare, ma cerchiamo di massimizzare il nostro tempo. Ci piace passare dei bei momenti e apprezzare quello che abbiamo.
Da album ad album, ci sono dei grandi cambi di stile. È una benedizione e una maledizione? Pensi che avete perso dei fan nel diventare troppo diversi?
Ne sono sicuro. Può essere una benedizione e una maledizione. Le persone che sono state con noi fin dall’inizio lo sono per diversi motivi. Ci sono un sacco di motivi. Quando scriviamo le canzoni, ci chiudiamo in una stanza e quello che accade, accade, nel bene e nel male. Penso che White Pony sia stata la prima volta che veramente ce l’abbiamo fatta. Penso quella sia stata la prima volta. Ci piace la diversità.
Tale diversità ha reso difficile etichettare la band. Sembra che siete rinchiusi con l’alternative metal.
Si, a quello non ci penso. Va bene. Ci sono le categorie, è facile conviverci. Voglio solamente dire che è rock and roll.
Nell’album del 2006, Saturday Night Wrist, avete cambiato produttori e collaborato con Bob Ezrin. Perchè cambiare?
È stato solo per dove eravamo in quel momento. (Il produttore storico) Terry Date era ovviamente famigliare e vogliamo lavorare con lui in un prossimo momento. Avremmo sicuramente fatto altri dischi con lui. Abbiamo solo voluto cambiare e volevamo lavorare con Bob.
Ezrin è un produttore leggendario che ha lavorato con Pink Floyd, Kiss e Alice Cooper. Si, era serio. È una persona seria ed era un album serio.
State lavorando su un nuovo album?
Ne abbiamo uno (Koi No Yokan) che è fuori da un anno. Abbiamo suonato in tutte le parti del mondo, ma non abbiamo finito di fare tour per quel disco. Siamo nel momento di lanciare qualche idea. Abbiamo una pausa tra un paio di mesi e probabilmente poi ci torneremo su.
Molti batteristi metal usano la doppia grancassa, ma non te. Perchè no?
Non lo posso fare. Non sono veramente un batterista metal, ma mi piace la batteria metal. Non uso il doppio pedale perchè non mi piace andare fuori misura. Non c’è qualcosa in cui devo andare così veloce. Non è parte del nostro suono. Faccio quello che mi sembra buono.
Sei preoccupato che puoi implodere sul palco come i batteristi nei Spinal Tap?
(Risate) Ci sono andato vicino. Ogni giorno sono grato di essere qui. Non sai mai cosa possa capitare.
Lavori ancora con la tua prima band, Phallucy?
Sono vecchi amici miei, miei migliori amici. Abbiamo gemmato di tanto in tanto solo per divertimento. Avevano altre cose nelle loro vite. Quando eravamo a casa, eravamo solo un gruppo di persone che si riunivano a gemmare. Abbiamo suonato qualche mese fà e non lo facevamo dagli anni ’80.
[Nota di Deftones.it: Per fare un tributo dopo la morte di Chi (link)]
Hai parlato dell’influenza di Stewart Copeland dei Police nel tuo stile. L’ hai incontrato?
Ho avuto l’opportunità di incontrarlo molte volte. Lo guardo sempre sbalordito. Mi sono sempre detto che dovevo parlare con lui. È una persona interessante. È un dannato baterista.
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